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Venezia: i suoi pozzi, le sue fontane

Quanti di voi si sono mai chiesti perché così tanti pozzi e tante fontane?

Il pozzo Veneziano è una struttura architettonica usata in epoche passate per l’approvvigionamento dell’acqua potabile.

Attualmente, gli oltre 600 pozzi superstiti, seppur unici sono un complemento ornamentale;

A Venezia e nelle isole limitrofe l’approvvigionamento idrico fu sempre stato un problema fondamentale, date le particolari caratteristiche idro-geologiche della laguna, i cittadini decisero durante il Medioevo di avviare la costruzione di cisterne sotterranee, definite pozzi.

La costruzione, alquanto complessa, aveva uno scopo ben preciso: far convergere l’acqua piovana tramite raccolta e filtraggio in una superficie sotterranea attorno al pozzo, solitamente profonda cinque o sei metri, tutta l’area circostante i tombini veniva sopraelevata in pendenza per favorirne la raccolta, per tale motivo i pozzi veneziani si trovano esclusivamente nei campi o corti più ampie.

La costruzione era economicamente molto costosa e vista l’estrema utilità, la donazione di un pozzo alla città era da parte delle famiglie nobili ed era considerato un atto di grande benemerenza dando lustro ai donatori; moltissimi pozzi presentano tutt’ora iscrizioni o bassorilievi relativi alla famiglia che si era fatta carico della costruzione.

Per motivi di sicurezza, la sommità dei pozzi ormai non più utilizzati sono chiusi con coperture in metallo o cemento.

E le fontane? Acqua a km zero.

Da centinaia di anni continuano a funzionare regolarmente, distribuendo acqua potabile come se sgorgasse da una sorgente, arriva da una sessantina di pozzi che si trovano ad una profondità di oltre 220 metri.

Acqua buona, fresca e periodicamente controllata; le fontane attive oggi sono 141.

La maggior parte delle fontane veneziane sono a getto continuo, questo per evitare che l’acqua si scaldi e che si producano batteri.

No, non è uno spreco! L’acqua non utilizzata viene messa nuovamente in circolo, per essere quindi microbiologicamente più sicura.

Poche fontane hanno un valore decorativo, nate sobrie per rispondere al principio dell’utilità, alcune mostrano beccucci ricurvi a forma di testa di drago o di leone o che con la sua forma a colonna, rimanda all’antica “pallina de casada”, ovvero il palo da ormeggio un tempo riservato agli approdi legati ai nobili palazzi veneziani.

Nessun impatto sull’ambiente, nessuna plastica da smaltire.