“Questa edizione della Biennale Architettura pone al centro dell’attenzione la questione dello spazio libero e gratuito” – dichiara Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia – “che può essere generato quando il progetto è ispirato da generosità.” Una continua interpretazione dello spazio in tutte le sue forme che da vita ad un insieme di opere che rivelano le qualità essenziali dell’architettura: la modulazione, la ricchezza e la materialità delle superfici, l’allestimento e la disposizione in sequenza del movimento, mostrandoci le meraviglie intrinseche dell’architettura.
Le due curatrici della mostra internazionale, che si svolgerà dal 25 maggio al 26 novembre 2018 presso i bellissimi Giardini dell’Arsenale, le varie sedi sparse tra il centro storico di Venezia e l’Isola di San Giorgio Maggiore, sono Yvonn Farrell e Shelley McNamara.
Le due curatrici, note al mondo come Grafton Architect, il nome del loro studio di architettura, hanno utilizzato il manifesto del Freespace per lo sviluppo dell’intera mostra a cui si è aggiunto l’impegno e la passione dei 71 partecipanti internazionali che hanno contribuito come professionisti all’intero progetto. Sono 6 i paesi che partecipano per la prima volta alla Biennale di Architettura: Antigua & Barbuda, Arabia Saudita, Guatemala, Libano, Pakistan, e Santa Sede (con un proprio padiglione sull’isola di San Giorgio Maggiore).
Snodando tutto l’evento dalla parola spazio Yvonn Farrell e Shelley McNamara hanno confessato “La nostra speranza è che la parola FREESPACE ci permetta di sondare le aspirazioni, le ambizioni e la generosità dell’architettura.”